Affidarca

02/03/2015 

Presenti: Clara, Davide, Simona, Andrea, Ruggero, Gilberto, Corinna, Evelina, Lucio, Gabriele, Anna Rita

Evelina, Lucio e Clara aprono la riunione riassumendo i contenuti degli incontri con i Servizi Sociali, relativi alla loro riorganizzazione, che sarà operativa dal 1 aprile 2015.

La riorganizzazione vedrà una suddivisione  in 5 differenti aree: tutela minori (unica area gestita a livello centrale e non a livello territoriale dei Poli), fragilità genitoriale, fragilità adulta, disablità/non autosufficienza, accoglienza/povertà. Gli affidi saranno in carico all’équipe tutela (nelle fasi iniziali e/o nella fasi critiche) e a livello territoriale dall’area della fragilità genitoriale. Questo potrebbe prevedere, per alcune famiglie affidatarie, un eventuale cambio di Assistente Sociale di riferimento.

Il servizio attraverso le parole di Patrizia Vaccari, dirigente Struttura Operativa minori e famiglie, chiede che ci siano più famiglie affidatarie, denunciando alcune difficoltà del servizio:  la difficoltà di tipo economico (contrazione delle risorse a disposizione), problema dell’attivazione delle famiglie post-corsi per l’affido…il servizio sostiene di non aver famiglie disponibili all’affido e che quelle poche spesso non accettano gli abbinamenti proposti.

Tutti i presenti nutrono dubbi sui meccanismi che il servizio tende a mettere in atto, scaricando la colpa sulla mancanza di volontà delle famiglie.  La sensazione condivisa è che non ci sia la volontà/capacità/spazio di entrare davvero in relazione con le famiglie. In quanto una famiglia è più faticosa da gestire per il servizio (perché chiamano, chiedono, ecc) di un istituto o una conumità.

La nostra proposta concreta è quella di:

  • Cercare di attivare azioni di reclutamento volontari;
  • Frequentare i corsi di preparazione all’affido per conoscere le famiglie nuove (riuscire a fare una sorta di censimento) e avere il polso dell’andamento dei corsi;
  • Contattare e “mappare” le famiglie che hanno dato la disponibiltà ma che non sono mai state chiamate per un abbinamento;
  • Creare un canale di comunicazione preferenziale con i Servizi;
  • Chiedere ai servizi di informare le famiglie in entrata dei nostri incontri;
  • Clara sottolinea anche che è importante mantenere un ruolo di pensiero, linguaggio e trasformazione dell’esistente attraverso delle pratiche culturali;
  • E’ importante definire il dna del nostro gruppo-associazione e darci degli obiettivi tra cui il più importante sembra quello di fare da filtro con i servizi;
  • AFFIDONDO è il nome più gettonato (mentre Bissascudlera risulta vincitrice morale!!). Per la prossima volta bisognerebbe approvare anche i loghi (nel corso dei giorni scorsi Clara ha proposto anche AFFIDARCA con un bella immagine allegata. Sembra che nome e logo abbiano incontrato un buon consenso, se siamo tutti d’accordo manterremmo quest’ultimo nome – naturalmente c’è sempre spazio per altre proposte).
  • Coltivare le relazioni con i nuovi affidatari, magari invitarli a feste o a incontri pensati ad hoc.
  • Calendarizzare gli incontri fino all’estate.
  • Clara è stata contattata da AxA di Fidenza che propone di creare una sorta di distaccamento a Parma, avendo già fatto produrre a Forum Solidarietà un progetto in questo senso un po’ di  tempo fa. Lucio si incarica di contattare Flavio di AxA.
  • Aprire con il CPF una rilettura dell’andamento degli incontri serali per famiglie, ultimamente poco frequentati e svuotati un po’ di senso condiviso.

Clara dà alcune comunicazioni del servizio:

  • rientro dell D.ssa Anna Ventimiglia che seguirà e accompagnerà gli affidi: istruttorie, colloqui con i minori, incontri con le famiglie affidatarie…
  • mancato rinnovo dell’affido di una minore di una famiglia affidataria.
  • richiesta di affido di uno/due fratelli, fatta al tavolo del Gruppo di pensiero, e da condividere con le altre famiglie.
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